Tra tutte le frasi pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’evento “Tutti a scuola” a Vo’ Euganeo di lunedì 14 settembre, quella che mi ha colpito di più è stata:” La scuola è lo specchio della società, e ne esprime le difficoltà, ne riflette le aspettative”. Come ha sottolineato più volte durante l’intervento, fin dalla nostra nascita veniamo inseriti in un ambiente educativo, che darà poi forma alla nostra percezione e visione del mondo. E’ intrinseca dunque nella stessa definizione di “scuola” la disponibilità di quest’ultima di garantire una formazione che non si limiti a nozioni didascaliche e dispense austere, ma che spazi tra temi di attualità (quali l’emergenza sanitaria, la disoccupazione, il surriscaldamento globale, etc.) al fine di fornire allo studente strumenti che permettano una visione critica e consapevole del mondo. La necessità dello studio - oltre che per arricchimento personale - è di matrice sociale:” Dai comportamenti di ciascuno dipende la sicurezza collettiva”, diceva Mattarella rispetto ai recenti atteggiamenti adottati da alcuni. E’ qui che deve entrare in gioco la scuola: le teorie negazioniste/complottiste (prive di effettiva corrispondenza con la realtà) che alcuni usano come giustificazione  per il loro rifiuto delle norme di sicurezza minano non solo la salute ed il benessere psicofisico altrui, ma anche il lavoro svolto da migliaia di persone che lavorano nell’ambiente sanitario ed educativo, che negli anni si sono adoperate per  far crescere valori come quelli della solidarietà e responsabilità. Gli scienziati, gli studiosi, i ricercatori di un domani vedono un mondo governato dal caos e dall’ignoranza, ma sono orgogliosa e felice di dire che la scuola mi ha insegnato anche questo: a prendere provvedimenti per ciò che non funziona e lottare per un cambiamento, anche se questa lotta significa semplicemente portare una mascherina e tenere le distanze. Dispiace vedere che spesso sono proprio i giovani i primi a non rispettare queste indicazioni: subentra quindi il famoso “patto di corresponsabilità”, con il quale le famiglie degli allievi del Masotto,  data la temporanea assenza di ulteriori risorse, si impegnano ad illustrare ai propri figli le misure di sicurezza e le precauzioni da prendere in considerazione, anche nell’ambiente scolastico. Il sunto di questa riflessione è che, ora più che mai, l’istruzione è imprescindibile: ciò che ci rende esseri umani, dotati di speranze, aspettative e desideri è la scuola, ed è un bene la cui accessibilità dev’essere garantita ad ogni studente.

Grazie presidente d’avercelo ricordato in occasione dell'inaugurazione di questo tanto desiderato nuovo anno scolastico! 

 

Emma Gasparato, 5CL