Il Masotto presenta un approfondimento scientifico sul progetto ‘’energy and charge transfer dynamics in biomimetic light harvesting structures’’
a scelta dell’Università è la decisione più importante della carriera scolastica di uno studente e rimane un rompicapo che ogni ragazzo riesce a superare con non poca difficoltà. A tal proposito la scuola da anni si impegna a guidare i propri alunni verso la scelta più consona alla loro indole, proponendo opportune attività di orientamento.
Le classi quarte e quinte dei licei ad indirizzo Scientifico riformato e delle Scienze applicate martedì 8 gennaio hanno partecipato ad un incontro di approfondimento con il dott. Giovanni Bressan , organizzato e coordinato dalla prof.ssa Carrucciu.
Giovanni Bressan , Ph. D. Student presso il dipartimento di Chimica della University of East Anglia,a Norwich, UK, si è reso disponibile a condividere la sua esperienza di dottorando in un incontro suddiviso in due parti: una prima parte introduttiva, riguardante il ruolo e il significato di questo titolo accademico post lauream e una seconda parte scientifica dove Giovanni esponeva al giovane pubblico la sua ricerca.
Innanzitutto il termine inglese per indicare un dottore di ricerca è Doctor of Philosophy, termine che rimanda alla Medicina e alla filosofia anche se come ci teneva a sottolineare il dott. Bressan non si è medici e tanto meno filosofi. Il termine si riferisce all’amore per lo studio che porta questi giovani a continuare imperturbati il loro percorso scolastico e a spostarsi, perché no, anche all’estero.
Proprio sul quest’ultimo punto la discussione si è aperta su un nervo scoperto del nostro paese.Si sa che l’Italia non è un paese per ricercatori e questo lo dimostra l’esodo di studenti italiani all’estero. Manca in Italia una visione lungimirante dell’innovazione come invece accade in Germania, Francia e Inghilterra.
Tuttavia il nostro sistema d’istruzione rimane eccellente e, come sostenuto dal relatore , non vi è alcuna difficoltà per i ricercatori italiani a far valere le proprie conoscenze. L’unico ostacolo, se così possiamo definirlo, resta la lingua.
A questo punto la carriera di dottorando conterebbe più contro che pro. Il nostro paese non investe,ci sono poche certezze e nessuna stabilità economica. Inoltre chi di noi non si è mai sentito dire almeno una volta ‘’Se vuoi fare soldi non studiare troppo’’?
Di certo quello di un ricercatore non è un progetto di vita basato sul lucro , certo un curriculum eccellente fa più gola, tuttavia sono l’ambizione personale unita a sana curiosità a portare gli studenti a volerne sapere di più. Alla fine del percorso il giovane dottore può contare su ottime skills e capacità di lavorare in gruppo. In poche parole un ricercatore è una figura molto appetibile all’interno di un contesto lavorativo.
Nella seconda parte l’incontro ha preso una piega decisamente più scientifica. Il dott. Bressan ha illustrato la sua ricerca per mezzo di una presentazione power point in inglese.
Inizialmente si è parlato della nascita dell’ottica ultra veloce, con una breve digressione storica ,successivamente Giovanni ,studente nel settore chimico si è soffermato sui i temi del suo progetto ‘’ Energy and Charge Transfer Dynamics in Biometic Light Harvesting Structures’’ e sull’uso di tecniche di spettroscopia.
In pratica l’obbiettivo di tale studio è di progettare e realizzare celle fotovoltaiche ‘’nuture inspired’’ e produrre biocarburanti in maniera più efficiente. La spiegazione del dottore è stata decisamente più complicata, appellandosi a leggi, equazioni e grafici ha esposto con maestria il contenuto della sua ricerca. Nonostante l’oggettiva difficoltà del tema, Bressan è riuscito a suscitare l’interesse negli studenti che hanno partecipato attivamente alla discussione rivolgendo interessanti domande e ricevendo altrettante stimolanti risposte.
In conclusione l’incontro si è dimostrato un’ottima opportunità per gli studenti, è doveroso di conseguenza un ringraziamento in primis al dott. Bressan che ,con la sua partecipazione ha destato l’attenzione dei ragazzi e ai nostri docenti che hanno reso possibile questo momento di approfondimento.
Matilda Kalemi