Tre settimane fa quando furono trovati i primi infettati in Italia, a questa domanda avrei risposto sicuramente psicosi generale, fake news, oscurità, diffidenza e soprattutto tanta confusione.

Ora, invece, direi speranza e coraggio.

L’Italia si sta dimostrando all’altezza della situazione. Sono in tantissimi che si stanno ponendo di fronte al problema in modo razionale, soprattutto medici e infermieri, che si sono messi in prima linea a combattere questa battaglia, salvando tantissime persone, nonostante la stanchezza e gli orari massacranti che sono costretti a fare.


Anche la scuola si è dimostrata capace di fronte ad un problema simile, trovando subito diversi modi di fare lezione, come con le videoconferenze, per esempio. Questo sicuramente non si sostituisce alla normalità, che solitamente viviamo a scuola, tuttavia posso definirlo come un’ottima alternativa. Infatti, stiamo lavorando quasi quanto facciamo durante il periodo scolastico, anzi l’affrontare gli argomenti prima da soli per poi confrontarli con la spiegazione del professore, risulta quasi più vantaggioso. Nonostante ciò, attendiamo tutti quanti di tornare alla quotidianità di prima, che solo ora io, e penso anche tanti altri, mi rendo conto di aver dato per scontato.

Sono convinta che ciò per cui spesso sbuffavamo, e tante volte facevamo malvolentieri, ora al ritorno sarà per noi quasi un regalo. Forse questa situazione ci ha insegnato a non trattare come banalità niente.

L’ultimo pensiero va a coloro che non sono riusciti a vincere la battaglia e che purtroppo non potranno più far parte di questa normalità ed è questo ciò che più ci rattrista, ma cercheremo di vincere per loro.

Purtroppo nessuna guerra si è mai vinta senza vittime.


Elshadai Giacon 4CL