È la seconda domenica che siamo a casa, mi sembra tutto così strano. Come è arrivato fino a qua questo virus? Chissà... spero finisca presto. Ho una grande voglia di fare un giro al centro commerciale, magari con i miei amici. Mi mancano i loro abbracci, le nostre risate, lo stare insieme... Finché era in Cina, era là, in un paese lontano... Mai avrei detto che sarebbe arrivato qui in così poco tempo e così violento.
Cosa mi invento per oggi, per farla sembrare una domenica normale? Perché i giorni non siano tutti uguali?
Tocco questo vetro così pulito e trasparente, una finestra sul mondo ma che ora è una barriera tra me e tutto ciò che sta fuori da questa casa.
Benedetta Zanon (1 AL)
Sono rinchiusa in questa casa . La noia si fa sentire e sta diventando fastidiosa come il sole negli occhi .
Io penso a tutte quelle persone morte per un virus e mi rattristo.
La gatta è l’unica mia amica e mi riempie le giornate con le fusa e le sue calde coccole .
Dalla finestra ho visto un prato pieno di fiori, mi piacerebbe uscire... ma se esco potrei uccidere delle persone con il virus e allora preferisco fissarlo dalla mia finestra aspettando il momento giusto...sicuro... per me e per tutti.
Desirè Bonin (1AL)
Le giornate sono lunghe e non dico noiose ma monotone.
Mi alzo, faccio colazione, seguo le video lezioni, faccio esercizio per due ore scarse, torno a letto a guardare serie tv. Ho persino finito tutti i libri da leggere... Sono molto triste pensando a questo virus: molte persone stanno morendo, molte sono infette, sarà forse questa la fine del mondo? di certo non lo so, ma spero davvero di no... vorrei tanto che questo incubo finisse. I medici stanno facendo di tutto, stanno facendo cose assurde: chi lavora ha orari incredibili, come mio papà, lavora per più di 12 ore, caspita!
Vorrei dire a tutti come se fossi uno "speech": restatevene a casa, imparate cose nuove,
esplorate casa vostra, STAY ALIVE, TORROW TOO.
Jovana Nisavic (1 AL)
Il tempo era bellissimo e soleggiato, però fuori non si poteva andare a causa della quarantena. Mi sono accontentata di stare in giardino seduta sull' erba a leggere un libro, ma non sono riuscita a concentrarmi.
“Quanto è brutto rimanere sempre chiusi in casa con delle giornate così splendide. Sarebbe stupendo fare una passeggiata con mamma e papà oppure invitare degli amici qui a casa e uscire, ma in questo periodo purtroppo non è possibile.” pensavo tristemente.
Per cercare di spezzare la noia ho deciso di giocare con mia sorella a Monopoli, uno dei miei giochi da tavolo preferiti. E' stato bellissimo. Mentre giocavo con lei pensavo: “Quanto sono fortunata ad avere una sorella con cui giocare assieme. Chi è figlio unico come farà in questo periodo? Mi ritengo davvero una persona molto fortunata.” A Monopoli abbiamo giocato per quattro ore di seguito e ho vinto. Quella partita me la sono goduta particolarmente perché non ho molta fortuna nei giochi di questo genere. “Wow! Penso che questa sia stata una delle poche volte in cui io abbia vinto. Sono stata davvero troppo fortunata questa volta!” continuavo a pensare elogiandomi al massimo. Nonostante abbia passato tutto il giorno senza muovermi di casa, giocando con mia
sorella, penso sia stata una domenica semplice, ma comunque molto bella perché la quarantena mi sta insegnando ad apprezzare ciò che ho in casa e a passare più tempo con i miei genitori e mia sorella.
Iris Tiso (1AL)
Quella mattina avevo bisogno di pensare: erano successe molte cose nell’ultimo periodo. Stavo male e mi sentivo intrappolata dai mille grattacapi che in questo momento tutto il mondo ha. Fa paura vedere cosa sta succedendo. Il 2020 anno palindromo e bisestile, sicuramente passerà alla storia non per le sue particolarità ma
per le migliaia di morti per il coronavirus. Siamo tutti chiusi in casa, con la musichetta dell' avviso che ci ricorda la prevenzione: ormai a forza di sentirla metà Italia potrebbe fare lo stesso spot. Immagino sia giusto ma ormai sono cose scontate: lavarsi le mani, usare la mascherina, non toccarsi occhi e bocca. Nonostante tutto, in casa sorridiamo e ridiamo, i miei genitori stanno fuori a chiacchierare con in sottofondo le musiche dei vicini a tutto volume. Ed adesso che è diventato tutto così difficile, mi accorgo di quanto sia importante la libertà. Ora che non la si può avere!
Dora Bonato (1AL)
Mi ricordo che la speranza è l' ultima a morire..
Mi ricordo che andrà tutto bene...
Ma in fondo al mio cuore, in un piccolo posticino, non ne sono veramente certa perché, quando penso di uscire con gli amici, di andare a far visita a mia nonna che ogni volta cucina come se ci fosse una festa, quando penso di andare in biblioteca a leggere un libro o a studiare, quando penso di abbracciare le persone a cui più tengo,
mi ricordo che non mi e più possibile. Penso alle cose a cui non davo importanza e che adesso sono le cose che più desidero fare. Quindi quando tutto sarà finito darò importanza a tutto quello che ho intorno a me, anche alle cose più piccole, perché, adesso, sono proprio quelle che mi mancano più di tutto.
Quando andavo a scuola con l' aria svogliata...vorrei poterlo fare ancora! Quando mi lamentavo delle stupidaggini...invece adesso sono dentro a qualcosa che è molto più grande di me, sono dentro una cosa sconosciuta! Cerco di fare quello che mi è stato chiesto che, in fondo, non è molto: non mi è stato chiesto di fare qualcosa che non so fare, mi è stato chiesto solo di restare a casa. Credo che tutti siano in grado di poterlo fare.
Tuttavia c'è gente che non pensa alla propria vita (magari non gli interessa!): ritengo che potrebbero considerare almeno la vita di coloro che hanno voglia di vivere e potrebbero lasciar loro un' opportunità.
Quindi: RESTATE A CASA CHE TUTTO ANDRA' BENE!!
Rayhana El Pharidy (1AL)