no violenza donne

25 Novembre 2018, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Cara Zia,

oggi è il tuo giorno. Oggi io ti ricordo per ciò che sei stata e ora non sei più.

Mi sono chiesta spesso qual è stato il tuo errore, e il tuo essere donna non è mai stata la risposta. Tuttavia è stato il pretesto di chi ti ha reso polvere, credendoti debole e indifesa proprio perché donna.                              

Mi sono chiesta spesso come una persona si arroghi il diritto di stroncare una vita, credendo di giustificare questo gesto con la parola “amore”, sporcandola di morte, di odio, di gelosia, perché è questo ciò che ho visto in un tale atto. Dov’è l’amore in un omicidio?

Mi sono chiesta spesso se si può definire uomo chi ti ha tolto la vita. Un gesto simile non priva una persona solamente del titolo di uomo, ma anche di quello di maschio e di essere umano, automaticamente lo disabilita.

Ci sono macchie che non lavi, come il sangue di John Kennedy e nasconderle non basta perché rimangono in testa. Ci sono macchie rosse che annullano tutti gli altri colori: il colore dei tuoi occhi azzurri, il biondo dei tuoi capelli, il rosa della tua pelle, il bianco del tuo sorriso. Ora c’è solo rosso.

Di rosso sono sporche anche le mani di chi ti ha dipinta, di chi ti ha dipinta con la colpa di essere una donna forte, determinata, indipendente e consapevole. La tua innocenza indelebile, ma invisibile allo stesso tempo, ti ha resa vittima e protagonista di una storia che spaventa, ma che continua a ripetersi. Questa storia ti ha resa portavoce di chi come te è stata privata della libertà, dei diritti, della parola e, infine, del respiro.

Voglio dire una cosa a te Zia, voglio dirla a tutti, a chi si è visto chiudere la bocca, a chi ha visto morire qualcuno, a chi è stata negata la libertà di essere se stessi: ditele sempre certe cose. Urlatele, anche se stonate. Perché domani potrebbe esserci il sole, ma domani è oggi ed è nuvoloso; perché il bicchiere mezzo pieno non disseta e dietro gli occhi delle persone ci sono prigioni mentali che racchiudono silenzi assordanti; perché potreste ridere di più e imparare a mettere da parte drammi inutili.

Lottate.

Toglietevi gli occhiali da sole, il cielo è nero nero.

Oggi il cielo è rosso.

Cara Zia, con tutti i miei compagni ti voglio ricordare e proprio a te abbiamo dedicato stamattina le scarpe rosse più belle sulla gradinata della mia scuola.

Ti voglio bene Zia.

Con affetto, tua Lachesi