Il giorno 21 dicembre 2018 una normale assemblea d’Istituto si è trasformata in un'occasione per trasmettere ai ragazzi delle classi terze e quarte di tutto il Masotto un’importante riflessione sul tema dell’integrazione e dell’immigrazione.

Mohamed Ba: mediatore culturale, scrittore e attore senegalese, un uomo semplice che, tuttavia, tramite il suo spettacolo dal titolo “Il riscatto”, ha ammutolito tutti i presenti, narrando la sua storia e il suo pensiero con entusiasmo e determinazione, tanto da riuscire a dare una memorabile lezione di vita.

“Per uno come me, andare lontano da casa, per costruire un futuro, non è facile”.

Queste sono state le sue prime parole, in quanto, secondo Mohamed, a casa propria basta guardarsi attorno per ricordare chi si è, quello che si ha, e quello che manca, mentre quando si è altrove ci si trasforma in un'altra persona che deve imparare a costruirsi dei giorni normali.

Tuttavia, dove il proprio pensiero non può essere esposto ed il proprio dissenso non può essere manifestato, fuggire diviene l’unica soluzione.

Ciò che viene definita casa, infatti, non deve (e talvolta non può) essere necessariamente il luogo che ci ha generati, bensì il luogo in cui ci si sente felici.

Coloro che fuggono si dirigono sempre verso il nord del mondo, attraversando prima il deserto del Sahara, una distesa di sabbia infinita con sbalzi termici tra 60 gradi e un grado, e poi il Mar Mediterraneo, diventato in soli tre anni la tomba di 15 mila migranti.

Mohamed, durante il suo intervento, ha voluto raccontarci del suo ‘viaggio’ per giungere in Italia , poiché oggi bastano le parole, i numeri e le immagini dei telegiornali per sentirsi informati riguardo agli ultimi sbarchi, nonostante i quali spesso non riusciamo a comprendere veramente la realtà complessa che ci circonda.

Durante la traversata, una volta al largo la benzina era finita,  le scorte di cibo e l’acqua erano terminate. Trascorsi tre giorni, a causa della sete, Mohamed racconta che alcuni uomini cominciarono a bere l’acqua del mare, ma le loro condizioni non facevano che peggiorare. Con il passare delle ore, tra i pianti continui dei bambini e le urla disperate delle donne, le speranze diminuivano, finché, dopo 19 giorni, rimase solo con l’amico Abraham.

Una notte un peschereccio si avvicinò loro, ma il pescatore, sospeso tra l’interesse ed il profitto, non li aiutò, dicendo di essere ostacolato dalla legge.

“L’umanità ha posto davanti ai suoi occhi l'indifferenza”.

L’umanità attraverso il suo continuo mutamento ha aumentato le distanze tra gli uomini ed ormai il suo fine non è  più l’integrità dell'essere umano, ma l’avidità prima di tutto.

In Africa, invece, avere non significa possedere, ma essere consapevoli di fare parte di un gruppo su cui poter contare: l’uomo è paragonato ad una perla la cui bellezza ha valore solo se si considera l'intera collana.

Questa è stata la testimonianza di Mohamed Ba, portavoce di un pensiero condiviso da tutti quelli che, come lui, sperano in un futuro migliore e nel cambiamento, senza dimenticare però il loro passato e le loro origini, come invita a fare anche noi Italiani, popolo che lui ama moltissimo!

Marta Ghirardello 4CL