Complimenti ai nostri allievi della classe 4BS liceo scienze umane che hanno voluto con questo breve video essere vicini ai nonni della casa di riposo Cà Arnaldi di Noventa Vicentina.


Commovente l’audio di risposta di una signora, ospite della struttura.
Grazie ragazzi!

 
Tra i 1300 alunni iscritti il nostro Istituto conta anche i 33 ragazzi residenti a VO' EUGANEO che sono per noi uno straordinario, unico nel suo genere, motivo di orgoglio. Da quando nel loro comune è stato riscontrato il paziente 1, affetto da coronavirus, sono stati chiusi nei confini del loro paese per 15 giorni , per continuare poi l’isolamento a causa delle restrizioni estese successivamente a tutto il territorio nazionale. Insomma, questi ragazzi da più di un mese oramai vivono pazientemente nelle loro case senza poter frequentare compagni ed amici!
Da parte nostra li vogliamo ringraziare per la tenacia e la determinazione con cui stanno affrontando questo periodo e per il contributo importante che hanno dato alla ricerca scientifica  a livello mondiale,  sottoponendosi tutti ad un doppio tampone, fondamentale per l’università di Padova che ha trovato in Vo’ una realtà eccezionale per le sue indagini finalizzate a realizzare rapidamente un vaccino o una efficace terapia. 
 
Presentiamo qui Beatrice Primolan, classe 5CL, atleta di calcio femminile (in foto e nell’articolo del GdV) e Lamberto Stievani, classe 1CL, autore dell’Intervista che segue. 
 
Grazie, ragazzi, dell’esempio importante che continuate a dare. Siamo davvero fieri di voi! 
 
Docenti, compagni, personale ATA  
 

EMERGENZA CORONAVIRUS FOCOLAIO DI VO’ (PD)

Breve intervista a Monica Sghinolfi, dipendente del comune di Vo’, che ha dato il suo contributo per cercare di arginare la diffusione del nuovo Coronavirus.

 

- In questi giorni ai telegiornali si è parlato molto di Vo’, emergenza coronavirus, contagi, città fantasma, eccetera. Com’era, e come hanno reagito veramente Vo’, i suoi abitanti e le organizzazioni?

Da venerdì 16 febbraio, siamo venuti a conoscenza della presenza di un focolaio Covid-19 a Vo’, in seguito del primo decesso, che poi si è rivelato essere il Paziente 1, non 0. L’inizio del cordone sanitario, del blocco e della quarantena, però, hanno avuto inizio solo il 19. Le attività sono state chiuse immediatamente, ad eccezione dei servizi essenziali. La popolazione ha reagito positivamente, a tutela della propria salute e soprattutto di quella degli altri.

- Quindi Vo’ non è stata una specie di “Wuhan 2.0”, chiusa e desolata?

Assolutamente no, dentro a Vo’ per i cittadini continuava la loro vita “normale”, anche se sono stati messi in atto comportamenti sanitari necessari (distanza di un metro, niente contatti, mascherine e guanti) a tutelare la popolazione in salute e risultata negativa allo screening, eseguito, caso a livello internazionale, su tutti i 3200 cittadini. Sono stati messi in quarantena sorvegliata i positivi, sintomatici e non.

- C’è stato qualcuno che non ha rispettato le regole?

Purtroppo sì, ma sono state messe in atto delle misure per far rientrare negli schemi sanitari chi “sgarrava”.

- Che risposta avete avuto “dall’alto”, Regione, Governo, ecc.?

Inizialmente mancavano risposte e direttive da parte degli organi competenti. Il Comune di Vo’ mettendosi all’opera ha provveduto ad emanare le prime disposizioni a tutela della salute pubblica.Mettendosi in contatto con la Regione, il Prefetto di Padova e l’ULSS 6, l’Amministrazione Comunale ha provveduto immediatamente ad istituire la quarantena volontaria, in attesa dell’emanazione del DPCM (decreto del presidente del consiglio dei ministri), arrivato, però, solo il 23 febbraio.

- Avete organizzato lo screening di 3200 persone. Tu hai fatto il test tampone?

Si, mettendomi in fila con i cittadini, pur non essendo residente a Vo’. Il test è stato seguito presso i locali del plesso scolastico, sotto la coordinazione della direzione sanitaria dell’ULSS 6 di Padova. I test si sono svolti nella settimana del 23 febbraio, con la media di 800 tamponi al giorno.

- Cosa può imparare l’Italia da questo “modello Vo’”?

Che un piccolo paese dei Colli, sconosciuto ai media prima del virus, ha sacrificato la propria libertà per tutelare la salute, diventata la prima priorità, oltre che dei suoi cittadini, dell’intera Nazione.

 

Lamberto Stievani 1CL 

 
 
 

Complimenti ai primi ragazzi che hanno rotto il ghiaccio con i loro significativi elaborati! Siamo una bellissima comunità scolastica, unita anche nelle difficoltà e fiduciosa in un ridente futuro.

 
Continuate ad inviare le fotografie dei vostri lavori a lucia.andriolo@istitutomasotto.it
 
Buon divertimento! 
 
 
 

Il mondo sta vivendo una situazione di emergenza che deve ancora raggiungere il suo apice. Il Covid- 19, noto a molti come Coronavirus, sta annientando l’intero globo. Una pandemia di queste dimensioni non si era mai vista, tanto che in molti Paesi il governo ha dovuto adottare delle riforme altamente restrittive per contenerne la diffusione, come per esempio la quarantena forzata per l’intero Stato. La preoccupazione e il senso di isolamento e abbandono rendono queste giornate interminabili per tutti, dal personale sanitario costretto a lavorare con orari insostenibili, a tutti i lavoratori che sostengono la filiera alimentare e farmaceutica; dagli anziani che vivono da soli, ai giovani che fino a qualche settimana prima si incontravano con gli amici il pomeriggio, praticavano sport o altre attività, magari uscivano la sera e si sentivano dunque liberi di esprimere sé stessi e vivere la propria vita liberamente. I ragazzi in terapia intensiva sono fortunatamente pochi, ma quelli che sono a casa da scuola, senza possibilità di incontrare i propri amici o stare insieme ai propri fidanzati, sono veramente molti. Per gli adolescenti lo sport è sempre stato un punto di sfogo, ma da quando le palestre e i campetti sono stati chiusi e l’uscire di casa senza una reale necessità è stato proibito, i ragazzi sono costretti a chiudersi in casa tutto il giorno e molti di loro mostrano insofferenza e nervosismo. Fortunatamente la tecnologia sta avanzando velocemente e ciò permette ai ragazzi di non sentirsi totalmente isolati. Le scuole per esempio,
impartendo lezioni online, hanno dimostrato che l’istruzione può varcare ogni confine. Dalle scuole elementari alle università, infatti, sono cominciate da qualche tempo, le videolezioni online che si svolgono come normali lezioni scolastiche, con compiti per casa, interrogazioni e verifiche. Il fatto che si svolgano di mattina, in orario scolastico, porta, però, ad un sovraccarico delle reti telefoniche e delle linee internet, perciò spesso le connessioni sono lente e difficoltose, ma per i ragazzi questo è solo un piccolo problema che affrontano volentieri pur di ritornare, anche se solo in parte, alla quotidianità. Si dimostrano, infatti, spesso entusiasti e partecipi, come a dire che nulla potrà mai abbatterli. Anche gli insegnanti si mostrano sempre disponibili a parlare e
tranquillizzare i ragazzi sulla situazione che stanno vivendo. Questo isolamento forzato sta inoltre facendo maturare in fretta i giovani, sta insegnando loro il vero valore di un abbraccio o di un bacio, che altrimenti davano per scontato. Li sta preparando alla vita vera, quella in cui nulla e nessuno è mai al sicuro, quella in cui tutto può capovolgersi in un istante, quella fatta di piccoli gesti. Sta insegnando loro a riflettere e ad essere più umili e solidali verso chi ne ha più bisogno. Questo isolamento sta facendo emergere tutto il buono che ogni persona ha dentro di sé. Sono infatti milioni gli improvvisati cantanti e musicisti che durante queste serate di paura, malinconia e solitudine si esibiscono dalle proprie terrazze per dare forza e coraggio agli altri, per non parlare
dei numerosi volontari che si sono offerti di portare la spesa a casa degli anziani bisognosi. La speranza è che questa pandemia si risolva presto e col minor numero possibile di decessi, ma anche che tutti gli insegnamenti appresi durante questi lunghi mesi non vengano dimenticati e continuino ad essere trasmessi generazione dopo generazione.

 

Bernardotti Elena Classe 1CL

Si comunica che il MIUR ha pubblicato i seguenti documenti, che danno avvio alle procedure di mobilità del personale docente, educativo ed A.T.A. per l’anno scolastico 2020/2021.

• Ordinanza ministeriale prot. n. 182 del 23.03.2020, relativa alla mobilità del personale della scuola, concernente le norme di attuazione del predetto contratto integrativo in materia di mobilità del personale, docente, educativo ed A.T.A.

• Ordinanza ministeriale prot. n. 183 del 23.03.2020, relativa agli Insegnanti di Religione Cattolica, concernente le norme di attuazione del predetto contratto integrativo in materia di mobilità degli insegnanti di religione cattolica.

Le Ordinanze Ministeriali stabiliscono che le domande dovranno essere presentate:

- per i docenti: dal 28 marzo al 21 aprile 2020 (per IRC dal 13 aprile al 15 maggio 2019)

- per il personale ATA: dal 01 aprile al 27 aprile 2020.

Si invita il personale interessato alle operazioni di mobilità a monitorare il sito del MIUR sezione MOBILITÀ scuola per verificare la pubblicazione di comunicazioni e materiali al riguardo. 

 

Allegati
Download this file (523._ALL._Locandina_e_regole_concorso_Keep_calm.pdf)REGOLAMENTO

In questo periodo inedito delle nostre vite stiamo scoprendo il tempo lento, semplice e dilatato in cui ciascuno può davvero ritrovare se stesso, mettere in atto la propria creatività e scoprire i propri doni.

A questo proposito, chi desidera esprimersi con un’attività creativa ed artistica, e nel rispetto delle modalità di lavoro individuale consentite dall’emergenza in atto, può divertirsi creando il suo elaborato che sarà poi esposto nella galleria del sito d’istituto.

A data da definirsi sarà fornito un link a tutti gli studenti ed al personale della scuola per votare on line gli striscioni e i cartelloni più belli. E’ previsto un premio in denaro per i primi tre classificati.

Tutti gli studenti possono partecipare dando, con un messaggio di forza e fiducia, un pezzetto di sè (il migliore!) in questa emergenza!

Si allega la locandina che illustra le regole di partecipazione al concorso

E allora al lavoro… Insieme ce la possiamo fare!

IL REFERENTE DELL’INIZIATIVA

prof. ssa Lucia Andriolo

Sottocategorie

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