E’ disponibile on line il testo della ricerca "Giovani in Rete" avente ad oggetto l’uso dei social media e la tutela della reputazione digitale (web reputation).
La ricerca, alla quale hanno aderito alcune classi dell’IIS “Masotto”, è stata condotta dal Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali dell’Università degli Studi di Padova, su iniziativa del Corecom Veneto, ed ha visto il coinvolgimento di cinquanta tra scuole secondarie di primo e di secondo grado del Veneto, con il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca.
L'indagine, i cui risultati sono stati illustrati nel corso del Convegno Nazionale svoltosi a Mestre il 26 ottobre 2018 dalle autrici Giorgia Nesti e Nicoletta Parise, ha visto la collaborazione delle studentesse e degli studenti degli istituti coinvolti, oltre che dei docenti Referenti provinciali e dei docenti Referenti nelle scuole per il bullismo e il cyberbullismo.
Con tale iniziativa è stata analizzata la realtà regionale per meglio comprendere come gli adolescenti si rapportino all’uso dei social network, quali rischi affrontino e con quali conseguenze, offrendo al Corecom Veneto un supporto scientifico da cui muovere per meglio progettare gli interventi futuri in materia di tutela della reputazione sul web.
In tale direzione il Corecom Veneto si è già mosso firmando, con le altre istituzioni del territorio, un “Protocollo d’intesa per la promozione di un utilizzo positivo, consapevole e responsabile di internet da parte dei giovani e per la tutela della loro reputazione sul web”e prendendo parte all’«Osservatorio Scolastico regionale permanente per il Veneto, per la prevenzione e il contrasto del bullismo e cyberbullismo e l’educazione alla legalità».
Rientra in questo rinnovato quadro istituzionale anche il progetto di istituire lo «Sportello Pronto Soccorso Web Reputation», che si propone di aiutare tutti i residenti nelle regione, e i cittadini e le cittadine soprattutto più giovani, a gestire eventuali casi di lesione della loro reputazione online e di accompagnarli attraverso attività formative e informative ad un uso più consapevole e arricchito delle nuove tecnologie.
Come tutti sappiamo l’8 marzo è la festa della donna e noi studenti del liceo l’abbiamo voluta celebrare.
Gli alunni e i professori, una volta entrati nell’Istituto, hanno trovato pronti ad accoglierli ragazzi e ragazze di diverse classi che allacciavano al loro polso un nastrino giallo come la mimosa, simbolo della Festa della donna. Inoltre, all’entrata, è stato appeso un originale striscione realizzato dalla classe 4 CL, che riportava la scritta “Woman’s day” realizzata con fotografie di donne celebri.
Nei corridoi e sulle porte delle aule sono state appese varie frasi e/o stereotipi riguardanti le donne. Inoltre, durante la ricreazione tutti gli studenti si sono ritrovati in cortile per lanciare in aria dei palloncini, mentre alle 11.05 e alle 12.00 sono state lette al microfono due frasi molto significative e pregne di riflessioni, la prima di Anna Frank, la seconda di Lucina Di Meco.
Durante l’ultima ora di lezione le attività sono state varie e hanno visto il coinvolgimento di una decina di ragazze e ragazzi divisi in due gruppi che hanno affrontato tramite testi, canzoni, video e brevi presentazioni il tema dell’emancipazione femminile e della parità dei sessi partendo dagli articoli della nostra Costituzione e raccontando la testimonianza di donne famose della storia.
Brevi introduzioni della prof.ssa Lucia Andriolo hanno accompagnato i vari momenti, comunicando un importante messaggio: gli uomini hanno un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti delle donne.
Michela Granzon e Alessia Buson 3CL
Tutte le classi terze dell’Istituto U.Masotto il 1 marzo 2019 si sono riunite nel teatro comunale “Modernissimo” per un incontro alquanto particolare: il figlio del sig. Giorgio Perlasca, Franco Perlasca, ha portato la propria testimonianza, o meglio, quella del padre, in merito alla 2° Guerra Mondiale. Commerciante italiano comasco migrato in Ungheria per motivi di lavoro agli inizi della Guerra, il giovane Giorgio Perlasca si trova a fingersi un funzionario spagnolo, salvando la vita a più di 5000 ebrei. Commovente, ma soprattutto sconvolgente il coraggio di un uomo che, nel suo piccolo, ha cambiato il destino di migliaia di persone. Toccante è decisamente riduttivo rispetto a ciò che è stato l’incontro, ma troppe parole sarebbero futili: con la sua semplicità, il sig. Perlasca è riuscito a raggiungere l’anima di molti, e a dare un’importante lezione di vita che sarà impossibile dimenticare.
Emma Gasparato, 3CL
Gli agenti della polizia stradale e il direttore del SUEM di Vicenza hanno tenuto martedì 12 febbraio al teatro modernissimo di Noventa Vicentina il secondo incontro del progetto “La strada giusta” rivolto alle classi quarte dell’Istituto superiore Masotto.
Leggi tutto: PROGETTO LA STRADA GIUSTA: ‘QUELL’ATTIMO DI STUPIDITÀ’
Le classi 4B e 4C liceo hanno partecipato al progetto “Valore Sicurezza”. I due incontri previsti sono stati tenuti nel mese di febbraio dal dott. Luca Romano della società di ricerche Local Area Network di Padova e dalla dottoressa Chiara Tronchin della Fondazione Moressa di Mestre e avevano il compito di approfondire i temi dell’immigrazione e della sicurezza. Innanzitutto l’immigrazione in Italia è sempre esistita, ma solo negli ultimi anni è diventata allarmante e temuta dalla popolazione. Questo allarme è dovuto sia all'aumento degli sbarchi di persone che scappano dal proprio paese per via delle guerre e per la fame, sia dall’enfatizzazione dei giornali e della tv. Per esempio, spesso vengono usati termini come “invasione di migranti” che rendono il problema più grande di quello che è realmente. Infatti la maggior parte degli Italiani crede che la popolazione italiana sia costituita per il 22% da popolazione non europea quando, in realtà, questa percentuale sfiora l’ 8%. Molte persone pensano anche che a causa degli immigrati i crimini come spacci rapine ed omicidi siano aumentati, mentre, in realtà, negli ultimi anni questi reati sono diminuiti. La popolazione italiana quindi deve prima di tutto informarsi sulle problematiche oggettive e rendersi conto che a causa di questa opposizione all’accoglienza gli immigrati illegali aumentano sempre di più. Bisogna quindi fare attenzione a ciò che si sente e a ciò che rispecchia la realtà, anche perché all'Italia, a causa della natalità bassa, servono forze giovani che contribuiscano al benessere dello Stato, poiché con un welfare generoso sarà sempre più difficile mantenere un bilancio positivo. Pertanto bisognerebbe evitare di creare stereotipi contro queste persone perché come tutti noi hanno solo voglia di vivere e, in fondo, tanto diversi da noi non sono perché, anche se il colore della pelle è talvolta diverso, il sangue è sempre rosso.
Francesco Pennacchio 4CL
Martedì 5 febbraio le classi 4CL e 4BLSA del Liceo hanno partecipato all’incontro relativo al Progetto “Obiettivo Ippocrate - professione medica : lavoro o missione?”, nel quale si è discusso insieme ad alcuni medici esperti su vari temi legati alla loro professione, come quello del prendersi cura dei pazienti (nel rispetto del Giuramento di Ippocrate), delle decisioni coraggiose e d’urgenza che possono essere prese sul campo e delle responsabilità che derivano dalle proprie scelte.
All’incontro erano presenti il dottor Sergio D’Agostino, chirurgo pediatrico, il quale ci ha illustrato tutte le difficoltà dell’attività medica e la complessità nello scegliere le procedure più adeguate per salvare e garantire una vita dignitosa al paziente, insieme al neurochirurgo Giampaolo Zambon, che ha raccontato della sua partecipazione a diverse missioni in Africa e in Oriente, sottolineando l’importanza di mettere al servizio dei più deboli le risorse del sapere. Infine all’incontro era presente anche Eliana Righetto, ex studentessa del nostro liceo che ha portato la propria esperienza di paziente, raccontata agli alunni attraverso il cortometraggio “Come una rosa”, realizzato da Obiettivo Ippocrate col patrocinio di ULSS8 Berica e Ordine dei medici di Vicenza con attori interpretati da reali medici, infermieri e pazienti e che ha vinto il premio internazionale speciale sul ‘prendersi cura’ al Care Film Festival di Monza.
Questo incontro formativo è stato importante per noi ragazzi, in quanto ci ha indotto a riflettere sugli aspetti centrali della professione medica, mostrando come in questo ambito lavorativo sia importante la capacità di scelta nei momenti critici (come quando il dottor Zambon ha salvato la vita di Eliana), sottolineaando il fatto che intraprendere questo tipo di carriera lavorativa deve includere moltissimo sacrificio, impegno e dedizione spesso incondizionata.
Un grazie particolare quindi a questi medici eccezionali che dedicano una parte del loro tempo prezioso alla formazione di noi studenti!
Aurora Zilio 4CL
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