[...] dette mi fuor di mia vita futura
parole gravi, avvegna ch'io mi senta
ben tetragono ai colpi di ventura [...]
(Paradiso XVII, 24)

Capace di resistere agli urti della sfortuna. Una parola della geometria mirabilmente promossa alla morale.
C.M.
Tetragono letteralmente significa “con quattro angoli”: in matematica lo si dice dunque o di una figura piana come il quadrato, o di un poliedro, come il cubo. La seconda accezione - quella scelta dal sommo poeta - denota un personaggio dal carattere “solido”, in grado di sopportare e perdurare nonostante le avversità. Inevitabilmente, questa parola mi ha ricondotto alla situazione di assoluta precarietà vissuta dalla maggior parte delle aziende e delle industrie durante questa pandemia. Moltissime di quelle che già non si occupavano del settore legato alla sanità, infatti, si sono trovate davanti a due scelte: riorientare la loro produzione in funzione della nuova richiesta di
mercato, o chiudere le proprie attività, licenziando migliaia di persone.
In questi termini, trovo che “tetragono” renda perfettamente la capacità che hanno avuto molte imprese nella gestione di una crisi economica plurisettoriale: coloro che prima producevano alcolici hanno sviluppato un settore dedicato alla realizzazione di dispositivi di protezione personale come spray e gel igienizzanti; le aziende tessili hanno iniziato ad occuparsi di mascherine; quelle delle materie plastiche si sono adoperate per la produzione di plexiglass per il distanziamento all’interno di ambienti chiusi, etc.
Questa loro sagacia si è poi rivelata fonte di rendita cospicua: nella prima fase di lockdown, durante la quale è stata fatta piazza pulita proprio degli strumenti di sanificazione, molti esercizi commerciali hanno registrato un notevole aumento delle entrate. Insomma, come diceva Sant’Agostino, “ex malo bonum” - come trarre del bene da una situazione di crisi (in questo caso, una crisi sanitaria globale). Non tutto il male vien per nuocere, e certi lungimiranti imprenditori possono ben testimoniare come questa pandemia abbia aperto loro la strada ad una lunga sequenza di eventi in positivo, economicamente parlando. Per quanto la situazione sia stata avversa, ci sono comunque state persone che si sono rivelate incredibilmente tetragone, dimostrando come sia possibile cambiare il corso del proprio destino concentrandosi sul lato positivo della vita.

Emma Gasparato, 5CL

"Gentili Amici,  siamo giunti al secondo incontro della rassegna “Racconti dal passato”.  A svelarci i segreti della Colonna Traiana sarà un ospite d’eccezione, il prof. Giovanni Di Pasquale, docente di Storia della Scienza presso la Texas A&M University, collaboratore del Museo Galileo di Firenze, uno dei massimi esperti di macchine, strumenti di misura, dispositivi meccanici e tecnologie nel mondo antico, nonché curatore di numerosissime e prestigiose mostre realizzate in sinergia con musei archeologici, della Scienza e soprintendenze in Italia e all’estero. La conferenza, aperta a tutti, sarà trasmessa sul canale YouTube dell’IIS “Masotto” di Noventa Vicentina all’indirizzo https://youtube.com/c/IstitutoMasotto2020 L’incontro sarà registrato e visibile anche dopo la diretta. Se avete piacere, condividete il più possibile l’iniziativa! Inoltre, sarebbe importantissimo iscriversi al canale YouTube della nostra scuola. Grazie a tutti!"

VIDEO 

Lunedì 22 febbraio abbiamo potuto assistere alla conferenza “Cesare, Orwell e le merendine”, il primo incontro del progetto “Racconti dal passato”, un’iniziativa curata dalla prof.ssa Veronica Melis in collaborazione con i dipartimenti di Lettere, Matematica e Fisica e Storia dell’Arte dei Licei.. All’inizio della conferenza il Prof. Massimo Manca dell’Università di Torino, un relatore preparatissimo e simpatico, ci ha parlato del tempo, della storia e della memoria: ci ha fatto riflettere su come noi tendiamo a ricordare meglio ciò che viviamo o che è più vicino a noi, a differenza di episodi lontani che necessitano di una rievocazione , oppure su come proviamo commozione per le vittime , ad esempio della seconda guerra mondiale, mentre per i caduti di una guerra antica non avvertiamo dolore. Ci ha riportato anche un dato interessante: Cesare uccise nelle sue battaglie circa un milione di persone, un numero davvero elevato, al quale però non diamo tanto peso, proprio perché accaduto anni fa. Ha menzionato poi anche l'episodio del passaggio del Rubicone da parte di Cesare. Il professore ci ha poi spiegato, prendendo come esempio la pubblicità di una merendina, come gli antichi romani preferissero la tradizione, ciò che avevano già, alle innovazioni (credevano anche che le armi inventate fino ad allora fossero le migliori e sufficienti per far guerra).
È stata un’opportunità davvero stimolante, due ore in cui sono stati trattati argomenti interessanti e il professor Manca è riuscito a coinvolgere e farci apprezzare ciò di cui ci ha parlato.
CAMILLA PERTILE classe 3CL

 
 

Questa mattina ti sei guardata allo specchio, hai trovato davanti a te la tua immagine e l'hai scrutata con attenzione. Finché stavi applicando il rossetto cremoso sulle labbra sono affiorati alla mente tutti i baci che hai regalato e che oggi sono rimasti impressi nel cuore di qualcuno.

Si è risvegliato anche il ricordo delle volte che avresti voluto esprimere la tua opinione, ma la prevaricazione ha cucito la tua bocca. 

Con eleganza disegni sulle palpebre una riga perfetta.

L'eyeliner fa risaltare i tuoi occhi: sono già espressivi, profondi, sono finestre affacciate sul mondo. 

Troppo spesso l'umanità ti ha umiliata, eppure non ti sei mai scoraggiata. 

Le setole del pennello lasciano sulle gote un po' di colore. 

La sensazione delicata sembra quella di una tenera carezza, ma anche il terribile ricordo degli schiaffi ricevuti. 

La violenza ora non è più visibile, perché troppo profonda, con sé ha portato il senso di solitudine, di impotenza, di sconforto. 

Eppure è così facile capire una donna!

Prova a trattarla come tu vorresti essere trattato! Se solo pensassimo di più a questo tutto cambierebbe.

 

Anche quest’anno la nostra scuola darà  spazio e risalto alla figura femminile, in occasione dell’8 Marzo, Giornata internazionale della donna. 

Sarà importante allora per tutti noi, stringere in mano un mazzetto di mimose, chiaro segno di rispetto e ammirazione per tutte le ragazze che si sono battute, alcune perdendo la vita, affinché non ci siano più distinzioni sociali tra i sessi. Perché ancora oggi, pretendere diritti e sensibilizzare, soprattutto i giovani uomini, appare un atto doveroso verso le famiglie e le coppie di domani, che dovranno guardare senza indugio alla comprensione e al rispetto.

Giampaolo Stimamiglio, 4 CL  

Non è nuova a li orecchi miei tal arra:
però giri Fortuna la sua rota
come le piace, e 'l villan la sua marra.
(Inferno XV, 96)


Attrezzo da muratore, o anche (come lo nomina Dante) da contadino, la zappa, aggeggio necessario nel ciclo agricolo dell’anno; ma il Poeta lo nomina con un certo disprezzo, come cosa rozza e manuale di cui non intende curarsi, affaccendato in più alti disegni, pur nell’avversa fortuna.
C.M


Dante durante il suo viaggio di redenzione utilizza il termine “marra” nel XV canto dell’Inferno, riferendosi al mestiere del contadino con un certo disprezzo, quasi come se non lo riguardasse. Molti al giorno d’oggi, specialmente i giovani, fanno diverse distinzioni sui tipi di impieghi e criticano certi lavori, definendoli umili o addirittura inferiori. Molti stranieri che vengono e si stabiliscono in Italia svolgono mestieri che molti Italiani si
rifiuterebbero di svolgere e di cui c’è estremo bisogno. Secondo i dati resi noti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il settore che maggiormente dà impiego ai cittadini stranieri è quello dei servizi, seguito dall'industria, dall’edilizia e infine dall’agricoltura. Ho scelto questo termine poiché credo che ogni tipo di professione sia importante oggi nella nostra società; penso anche che “ogni lavoro possa nobilitare l’uomo”, cioè attraverso esso l’essere umano può sempre migliorare ed elevare la sua dignità. Quindi ogni tipo di professione, che sia intellettuale o manuale, deve avere la sua importanza e la sua funzionalità. La marra significa letteralmente “zappa”, l’attrezzo agricolo utilizzato dal contadino; questo strumento può apparire modesto, ma in realtà ci deve insegnare la semplicità e a non guardare le apparenze in questo mondo talmente complicato e caotico. Inoltre la nostra Repubblica si fonda proprio sul lavoro, il quale è un diritto per ogni cittadino, indipendentemente dalla professione. Il lavoro non deve essere importante solo per noi stessi, ma anche per tutti i cittadini, poiché contribuisce al progresso e al miglioramento di tutto il nostro Paese.

Commento di Sofia Elena Bertelli 5CL

 

 

Per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, l’Accademia della Crusca, ogni giorno sceglie una parola significativa, tratta dalla sua opera più grande, “La Divina Commedia”. Vigilia è stata proposta il 31 gennaio.


(...) a questa tanto picciola vigilia
d’i nostri sensi ch’è del rimanente
non vogliate negar l’esperienza (...)
                                         Inferno, XXVI, 114


Dante non usa mai “veglia”. Nel canto di Ulisse, la veglia dei sensi è quella breve vita terrena che precede il lungo sonno della morte.


La parola vigilia, inserita da Ulisse nel XXVI canto dell’inferno, quando racconta dell’esito del suo tragico viaggio alla scoperta di nuove terre, oltre le colonne d’Ercole, mi rimanda al periodo del lockdown della primavera del 2020, quando centinaia di persone morivano ogni giorno negli ospedali a causa del covid-19, senza che i propri cari potessero vegliare con loro, dare un ultimo saluto prima della morte e nemmeno dopo, poiché le esequie pubbliche non erano consentite. In quei giorni dolorosi abbiamo riflettuto sul valore dei riti funebri, tanto cari e sacri agli antichi. Vigilia deriva dal latino vigiliae, ossia le sentinelle, che non a caso sorvegliavano la città di Roma di notte e la proteggevano, proprio come colui che veglia sul letto di morte e protegge il proprio caro.
Commento di Marta Alberti 5 CL

 

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